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Ilva vuole spostare il processo a Roma. Il Tar Lecce deciderà il 6 marzo. Emiliano: “Vado avanti ma supportatemi”

TARANTO- Ilva vuole spostare il processo davanti al Tar del Lazio. Nell’udienza in mattinata ha sollevato l’eccezione di incompetenza. I giudici leccesi decideranno il prossimo 6 marzo. È quanto il presidente del collegio, D’Arpe, ha stabilito in mattinata, prendendo atto della rinuncia alla richiesta di sospensiva formalizzata da Regione Puglia e Comune di Taranto, l’unico passo indietro a fronte degli appelli a ritirare il ricorso avanzati da governo e sindacati. Con l’avvocato Luigi Quinto si è costituita anche la Provincia di Taranto, contro il resto degli enti locali e a difesa del decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri finito nel mirino per lo slittamento al 2023 delle opere di ambientalizzazione del siderurgico. Anche Codacons era presente in aula, per chiedere al Tar di pronunciarsi sull’istanza di sospensiva e insistendo sulla possibilità di giungere ad una sentenza semplificata.

 

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