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Disordini visita D’Alema. Arci: No Tap allontanati da Polizia. Questura: garantita la sicurezza

LECCE – “L’onda lunga della rivoluzione d’ottobre” è il titolo dell’incontro-dibattito promosso da Arci Lecce lunedì pomeriggio con ospite Massimo D’Alema e Filippo Miraglia. Ad accendere la polemica all’indomani è la protesta all’ingresso della sede Arci di circa 50 manifestanti No Tap che avrebbero voluto dire la loro tramite un portavoce ma così non è stato.

La precisazione arriva direttamente dalla Presidente di Arci Lecce Anna Caputo: “Abbiamo cercato da subito il dialogo chiedendo a un rappresentante del gruppo di entrare a leggere il comunicato che avevano preparato, nel rispetto del nostro ospite e dei presenti. Ma le forze dell’ordine ci hanno impedito di farlo perché hanno affermato che non potevano garantire la salvaguardia delle persone, e non viceversa come la commissaria della mobile ha voluto dichiarare per acuire ancora di più la polemica in corso. Molti compagni di ARCI convenuti dalla provincia si sono così trovati fuori senza possibilità di entrare e l’incapacità alla mediazione di chi teneva la piazza ha fatto il resto: spintoni, uova, distruzione dell’auto che accompagnava D’Alema. Abbiamo capito che si è cercato di dividere così ulteriormente l’opposizione alla TAP, creando in maniera provocatoria, uno scontro che non sarebbe mai dovuto nascere“.

A rispondere alle sue parole è direttamente la Questura: “si è manifestato da subito da parte dei contestatori il chiaro intento di impedire il regolare svolgimento del convegno all’interno del circolo ARCI, il lancio di uova verso l’ingresso è la riprova. Questo ha indotto la Questura ad innalzare il livello di sicurezza nei confronti della personalità ospitata e dei partecipanti all’incontro, impedendo l’ingresso solo e soltanto a coloro che, con il loro inequivoco atteggiamento, sarebbero stati palesemente elementi di disturbo durante l’incontro-dibattito.

Tenuto conto di quanto si stava verificando all’esterno con il pronunciamento di epiteti vari, lancio di uova e slogan anche contro le Forze di Polizia, il filtro all’ingresso ha garantito lo svolgimento regolare dei lavori.

Al riguardo -conclude la Questura- sono già in corso mirate indagini, con la visione dei filmati della polizia scientifica per l’individuazione di coloro che si sono resi responsabili di comportamenti illeciti”.

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