Cronaca

Accoltellamento di Squinzano, preso il complice

LECCE Con il blitz odierno, i carabinieri del Reparto Operativo di Lecce, hanno assicurato alla giustizia il presunto complice di Salvatore Milito, il 40enne di Squinzano arrestato 2 mesi fa per tentato omicidio, aggravato dalle modalità mafiose.

In manette, con la stessa accusa, un tarantino di 36anni, Michele Intermite, rintracciato dai militari, a Taranto, dopo serrate indagini.

Secondo gli inquirenti c’era anche lui, lo scorso 8 settembre, nell’abitazione di Luca Greco, il 40enne di Squinzano colpito da diversi fendenti durante un litigio.

Ad incastrare il giovane tarantino è stato un documento d’identità rinvenuto, dalla Scientifica, durante un sopralluogo nella villetta di Squinzano teatro del fatto di sangue.

Seppure contraffato, il documento riportava la foto di Milito ma con un nome diverso, inoltre aveva un indirizzo tarantino. Elementi più che validi, questi, per dare una svolta alle indagini.

Non solo. Ad avvalorare la tesi che insieme a Milito ci fosse un’altra persona, anche le dichiarazioni della vittima, Luca Greco che, fornendo una descrizione del secondo presunto aggressore ha permesso ai carabinieri di restringere il campo delle ricerche. Inoltre, ad avvalorare tale ipotesi investigativa, anche i controlli eseguiti sul traffico telefonico del cellulare di Intermite.

Le cellule del suo telefonino, l’8 settembre, giorno dell’accoltellamento, sono state agganciare in Contrada Carli, la zona di campagna al confine fra Squinzano e Trepuzzi, dove sorge l’abitazione di Greco.
Stando alla ricostruzione degli inquirenti, quel giorno si erano incontrate lì 4 persone: Luca Greco, il suo amico Marino Manca, Salvatore Milito e Michele Intermite, per parlare dell’acquisto di una moto.

Un incontro finito nel sangue. La situazione, infatti, sarebbe degenerata. Ad un certo punto spuntò una pistola calibro 9, che venne puntata contro Greco e Manca. L’arma si inceppò. I due riuscirono a scappare, ma Greco fu bloccato e colpito al torace con diverse coltellate.

Ora le indagini non si fermano del tutto. Gli investigatori appureranno eventuali collegamenti fra la criminalità leccese e quella tarantina.

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