Ambiente

Gasdotto, il salvataggio degli ulivi sotto la “sorveglianza” dei No Tap


MELENDUGNO – Si procede con ordine e regna il silenzio, ma senza mai abbassare la guardia. Sono iniziate di buon mattino le operazioni per la messa a dimora in appositi vasi dei 31 ulivi espiantati per fare spazio al gasdotto Tap. Come stabilito in Prefettura, gli operai della multinazionale lavorano sotto l’occhio vigile di una delegazione del comitato No Tap. A vigilare anche la Polizia locale di Melendugno, affinchĂ© tutto si svolga con ordine e nel rispetto degli accordi.

Nell’area 1B gli ulivi coinvolti sono 21, nell’area 1A 10. Fatta eccezione per quelli secolari, la richiesta avanzata dal Comitato No Tap è di spostarli tutti in quest’ultima zona, dove l’irrigazione continua è garantita. Dopo l’ok del Prefetto contattato telefonicamente si è proceduto dunque allo spostamento.

Intanto lunedì il Ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda ha ribadito l’impossibilitĂ  di spostare l‘approdo del gasdotto transadriatico. Lo ha fatto nella conferenza stampa finale della riunione del G7 Energia svoltasi a Roma. “Il progetto del Tap è stato fatto tenendo presenti tutti i piĂą alti standard di rispetto ambientale– ha detto- Se vogliamo raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione dobbiamo fare le infrastrutture”. Il processo del Tap è ormai “in fase di attuazione -ha concluso- le discussioni sull’approdo sono durate moltissimo e cambiarlo adesso vorrebbe dire non realizzarlo più”.

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