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Aqp non riesce a riscuotere i crediti, vuole cedere portafoglio da 35 milioni di euro

BARI-Il punto di partenza è che quei 35 milioni di euro probabilmente non si riusciranno mai a riscuotere: bollette dell’acqua che gli utenti non pagano e a cui, dopo anni, si pensa ora di rinunciare, almeno in parte.

È ciò che sta meditando di fare Acquedotto Pugliese spa, che ha pubblicato l’avviso attraverso il quale si raccoglieranno le manifestazioni di interesse per la cessione di un portafoglio di crediti dal valore nominale, appunto, di 35 milioni di euro. Sono soldi che Aqp avrebbe dovuto incassare per la fornitura di servizi idrici ad una pluralità di soggetti: semplici cittadini (come gli inquilini morosi delle case popolari), aziende, enti.

Dunque, che fa? Considera la possibilità di chiedere a un soggetto terzo, vale a dire banche o intermediari finanziari, di subentrare al suo posto, diventando il titolare di quei rapporti e potendo così bussare alla porta degli utenti per battere cassa.

Una cessione che inevitabilmente farà entrare nelle casse di Aqp soldi sicuri ma di certo molti meno rispetto a quanto vantato. Quanto di meno lo si potrà sapere solo una volta che saranno aperti i plichi delle offerte riportanti il prezzo.

I crediti, infatti, sono “non performing”, dei quali, in sostanza, la riscossione è incerta sia in termini di rispetto della scadenza che di ammontare, ma anche della loro stessa esistenza. E sono ceduti “pro soluto”: significa che Aqp non dovrà rispondere dell’eventuale inadempienza del debitore.

Lo scorso anno, un’operazione simile ha riguardato ulteriori 17,2 milioni di euro relativi a fatture emesse e scadute.

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