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Insegnanti, è l’ora dei trasferimenti al Nord

LECCE- Chi siede in cattedra e chi impacchetta la sua 24ore per sostituirla con una valigia da viaggio. Arriva oggi il tanto atteso verdetto dei trasferimenti con destinazioni definitive per loro, docenti di scuola superiore assunti grazie alla “Buona scuola”, piano straordinario delle assunzioni previste dalla Legge 107. In serata la pubblicazione dei tanto attesi elenchi ma senza errori, precisa il Miur, visti i precedenti con quelli di mobilità dei docenti di scuola primaria, media e dell’ infanzia.

Caso in via di risoluzione questo, con una mobilitazione dei Sindacati attivi per i ricorsisti vittime di surclassamenti inspiegabili. Sclapitano, dunque, i “Nastrini rossi” (movimento spontaneo dei neoassunti) perchè giustizia sia fatta: “graziati”  già nel 2015 , non disperano nel bis a scanso di trasferimento.

Le graduatorie ad esaurimento, parcheggi che di speranze al precariato ne lasciano ben poche, potrebbero riservare qualche assegnazione provvisoria , accontentandosi però delle briciole lasciate dai docenti ammessi in ruolo.

La legge della buona scuola, definita “discriminatoria” su piu’ fronti, continua a colpire: ultimo colpo assestato quello che prevede per i docenti assunti nelle fasi B e C (pescati dalle graduatorie di concorso) di poter inserire nelle preferenze tutte le province della regione in cui il concorso è stato superato. A poterne indicare solo una tutti gli altri insegnanti e i neo assunti delle Gae.

Chi è stato immesso in ruolo e non vuole partire– insistono i precari- ha ben poco di cui lamentarsi rispetto a noi che con il fardello di 36 mesi di supplenze non potremmo ottenere alcun incarico, la legge parla chiaro”.

Ricapitolando i neoassunti non vogliono migrare, i precari hanno accumulato un’esperienza che li condanna a non lavorare.

La guerra è la stessa, ognuno nella propria trincea però a sgomitare per qualche posto piu’ in su’ negli elenchi. Su qualcosa però sono daccordo: di buono, in questa legge, c’è solo il nome.

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