NARDO’- Non è stato facile ricostruire l’agguato avvenuto martedì mattina nel centro di Nardò, in pieno giorno. La vittima Gianni Calignano, 27 anni, è arrivato in ospedale con una pallottola che lo ha quasi ucciso, ma non ha fornito agli investigatori nessun dettaglio utile per risalire agli autori, arrestati domenica pomeriggio in un b&b di via Corsica a Lecce: sono padre e figlio, Giampiero Russo, 27 anni e Francesco, 64. A sparare sarebbe stato quest’ultimo. In queste immagini riprese da alcune telecamere in strada, in corso Galliano a Nardò, si vedono i minuti prima e dopo la sparatoria. Ecco la vittima che arriva su un’auto bianca e scende. Ha appuntamento con i suoi aggressori che arrivano su una Passat. Le telecamere non inquadrano il momento della sparatoria ma poco dopo si vede Calignano correre verso la macchina guidata da Antonio Duma, l’uomo che lo accompagnerà in ospedale. ha le mani al petto, e si copre la ferita.
I carabinieri del Nucleo Investigativo di Lecce, quelli della compagnia di Gallipoli e della stazione di Nardò sono partiti nelle indagini dall’ospedale per poi arrivare ad individuare il luogo in cui tutto era accaduto. È giorno, mattina, la zona è trafficata, ci sono negozi e abitazioni, ma nessuno ha visto nulla. Neanche un testimone.
Per questo le indagini lampo che hanno portato prima ad individuare i responsabili e poi ad arrestarli sono state difficili. A coordinarle il pm Stefania Mininni. Il movente è quello del regolamento di conti tra personaggi poco raccomandabili. Un piccolo imprenditore di Nardò era vittima di estorsione. A lui i Russo, insieme alla terza persona arrestata sabato a Novara, dove si era rifugiata, Angelo Caci, avevano chiesto 500 euro. E questo, che non aveva intenzione di pagare, aveva chiesto aiuto proprio a Calignano. Ma il suo interessamento, evidentemente non è piaciuto.
I Russo, nascosti da giorni, non è escluso che volessero costituirsi.Ormai si sentivano braccati. Sono accusati di tentato omicidio
