CronacaEconomia

Università, primavera di protesta: gli Atenei meridionali a rischio scomparsa

LECCE-  Gli atenei meridionali rischiano la scomparsa o, nella migliore delle ipotesi, il ridimensionamento. L’allarme, che a Lecce è stato lanciato da tempo dallo stesso rettore, è stato sviscerato nell’incontro in mattinata su “Università e Mezzogiorno. Il futuro della ricerca nell’altra metà del paese”, organizzato dall’ADI – Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca Italiani. un momento di dibattito dal basso, valorizzando la partecipazione di studenti, dottorandi, ricercatori non-strutturati e docenti e facendo emergere, fuori da una cornice istituzionale, le istanze della comunità accademica.

Prendendo le mosse dalla presentazione del Rapporto SVIMEZ 2015 sull’economia del Mezzogiorno, si è andati a fondo sulla scomparsa, da ormai vent’anni, di politiche di sviluppo e di riequilibrio territoriale tra aree forti e aree deboli del paese. “A partire dal 2008 – è stato spiegato – la sottrazione di circa 800 milioni di euro in otto anni, l’approntamento di meccanismi di finanziamento premiale , il blocco del turn-over e il precariato hanno attivato poderosi processi di desertificazione e concentrazione territoriale all’interno del sistema accademico nazionale. A farne le spese è stato soprattutto il Mezzogiorno. L’Italia ha perduto circa 10.000 docenti di ruolo negli ultimi dieci anni mentre i più alti costi sociali e professionali sono pagati da studenti – sempre più privati del diritto allo studio – e da giovani ricercatori – espulsi in massa dall’università”.

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