Cronaca

Ilva, il tribunale di Bellinzona dice “No” al rientro di 1,2 miliardi

TARANTO- Erano stati sequestrati dai magistrati di Milano in una delle inchieste sulla gestione dell’Ilva. In queste ore il tribunale di Bellinzona ha deciso di non trasferire in Italia il miliardo e 200 mila euro sequestrati nel 2013, in una delle inchieste sulla gestione del siderurgico tarantino, perchè ritenuti “il provento dei delitti di appropriazione indebita continuata e aggravata ai danni della Fire Finanziaria, di truffa aggravata, di infedeltà patrimoniale e di false comunicazioni sociali, oltre che di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici e di trasferimento fraudolento di valori”
Per i giudici del tribunale svizzero il rientro in Italia costituirebbe “un’espropriazione senza un giudizio penale”. Quei fondi risultano essere solo «presumibilmente, e non manifestamente, di origine criminale»,
Accolto, dunque, il ricorso dei Riva.

I soldi sequestrati erano fondamentali per il processo di risanamento ambientale e per l’intero rilancio dell’acciaieria di Taranto. Secondo le ultime leggi sull’Ilva, infatti, il miliardo e 200 milioni dovrebbe servire a risanare sotto il profilo ambientale gli impianti del siderurgico adeguandolo alle prescrizioni dell’Autorizzazione integrata ambientale dell’ottobre 2012,

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