Cronaca

Rifiuti, la guerra (milionaria) degli impianti: proroghe da 5 anni, nuove gare ferme

CAVALLINO-Una guerra milionaria per la gestione dell’impianto di biostabilizzazione e della discarica di contrada Le Mate di Cavallino. Una guerra che vale almeno 9 milioni di euro l’anno, quanto fattura l’attuale gestore. A metterci un tappo finora è stata una gara d’appalto rimandata per anni, ma che è prossima ad essere pubblicata. Valore complessivo: oltre 22 milioni di euro. La convenzione con la società Ambiente e Sviluppo è scaduta il 31 dicembre 2010. Da allora, si è andati avanti a colpi di proroghe. E questo, com’è ovvio, ha scatenato la tempesta: anche Cogeam, che fa parte del gruppo Marcegaglia, mira a quella piattaforma, l’unica che le manca visto che il resto del ciclo dei rifiuti nel Leccese è tutto nelle sue mani per il tramite della sua società figlia, la Progetto Ambiente.

Adesso, i tempi stringono. Il Tar ha ordinato, il 18 giugno scorso, che l’ATO provinciale debba provvedere entro 90 giorni a espletare la gara. Di più, in caso di inerzia, a farlo sarà un commissario ad acta, già nominato, il dott. Michele Mazza. È quanto aveva chiesto la Cogeam, difesa dall’avvocato Luigi Quinto, per evitare che la storia si ripetesse. Non è la prima volta, infatti, che la vicenda viene trascinata nelle aule di tribunale. Già nel 2012, una sentenza del Tar ordinò all’Ato di indire la gara entro 30 giorni. Il risultato fu un paradosso: il bando venne pubblicato nell’ultimo giorno utile, ma dopo l’estinzione del giudizio venne revocato. E dunque si ritornò al punto di partenza: nuove proroghe e nuovo ricorso, la gara avrebbe dovuto vedere la luce lo scorso anno, ma si è trascinata finora. L’Ato ha dato mandato al Comune di Cavallino, come stazione appaltante, di provvedere. I tempi? “La prossima settimana dovrebbe essere pronto il bando da approvare”, dice Fernando Bonocuore, membro dell’ufficio del rup.

Ma non c’è solo l’aspetto economico nella vicenda. C’è anche quello ambientale. Quegli impianti sono stati costruiti 14 anni fa e hanno provocato non pochi disagi, tanto da sfociare in un sequestro del Noe a causa dei cattivi odori.

Ora se ne prevede riammodernamento, ristrutturazione e adeguamento, oltre alla gestione per 20 anni.  5.30.000 arrivano da fondi strutturali P.O. Ne dovranno essere investiti altri 18, da recuperare attraverso le tariffe incassate, intorno ai 65 euro a tonnellata. Tra i lavori, anche la trasformazione di alcune delle attuali biocelle in celle di compostaggio, necessarie per l’aumento del porta a porta nei comuni, oltre alla nascita di una nuova discarica in contrada Le Mate, per circa 300mila metri cubi. 

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