Cronaca

Xylella, il Piano Silletti resta congelato per 52 aziende bio e vivaistiche

LECCE- Il Piano Silletti resta congelato per le 26 aziende bio e i 26 vivaisti che lo hanno impugnato: il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso in appello presentato da Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Commissario Delegato al Rischio Fitosanitario Xylella nella Regione Puglia e Ministero delle Politiche Agricole. Si chiedeva di ribaltare la pronuncia del Tar Lazio, che ha riconosciuto la sospensiva agli imprenditori, ma non c’è stato verso.
L’ordinanza del tribunale amministrativo di secondo grado, pubblicata in mattinata dopo la discussione di ieri, è chiara: conferma la sospensione, “salvi gli ulteriori urgenti provvedimenti del Commissario Delegato”, e riconosce la “gravità del quadro emergenziale indubbiamente esistente”.

Perché resta tutto ancora bloccato, limitatamente ai ricorrenti? Perché di fatto il piano impugnato è come se fosse abrogato in quanto dovrà essere adeguato alla nuova decisione comunitaria. È su questo che hanno insistito gli avvocati di parte, Gianluigi Manelli, Luigi Paccione e Valentina Stamerra. L’Avvocatura dello Stato ha insistito per la discussione, ma alla fine resta tutto fermo, “attesi gli effetti irreversibili – scrivono i giudici – che i provvedimenti impugnati in primo grado avrebbero, almeno ad una prima sommaria delibazione, sulle coltivazioni biologiche” e “sulle aziende vivaistiche ben al di là della stretta necessità ed urgenza, alle quali tali provvedimenti sono pur correttamente finalizzati, di contenere la diffusione della Xylella fastidiosa e tenendo presente, altresì, la nuova previsione e graduazione delle misure stabilite in sede europea dall’art. 6 e, per la Provincia di Lecce, dall’art. 7 della Decisione di esecuzione (UE) 2015/789 della Commissione del 18 maggio 2015 nel frattempo intervenuta”.

Inoltre, “l’art. 19 di tale Decisione rimette all’amministrazione nazionale e, quindi, al Commissario Delegato l’adozione delle misure che abrogano o modificano le misure in questa sede contestate e finalizzate a contenere, con la massima tempestività ed efficacia, la diffusione della Xylella fastidiosa, e, se del caso, anche a sradicare le piante malate nella zona delimitata”.

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