BARI- Il tavolo lo hanno disertato come preannunciato ma resterà aperto per tentare di agganciare l’ultima chance di unità, sebbene sembri solo una chimera. Francesco Schittulli alla fine trasforma la convocazione dei partiti delle due coalizioni di centrodestra, voluta per tentare di organizzare le primarie proposte da Giorgia Meloni, in una conferenza stampa per lanciare un ulteriore appello ai nemici-amici. Non senza, però, dure stoccate. A cominciare dalla responsabilità legata ad un reiterato rifiuto.
“Si assumono tutta la responsabilità nei confronti di tutti i pugliesi di una eventuale sconfitta del centrodestra” ha detto l’oncologo, aggiungendo che “evidentemente avranno venduto la Puglia, evidentemente ci saranno degli accordi che esulano dagli interessi dei pugliesi. E questo – ha continuato – è un fatto molto grave di cui sono soprattutto loro i responsabili. Però, io confido molto nel lumicino di responsabilità che sarà rimasto e, quindi, confido che possano svolgersi queste primarie”.
Gettano acqua sul fuoco Massimo Ferrarese, Ncd, Roberto Marti, Forza Italia. Il primo sottolinea come sia sempre la Poli il candidato che, anche nel 2010, non ha permesso l’unificazione del centrodestra sul nome di Rocco Palese, preferendo correre da sola. Entrambi, poi, spostano l’attenzione sulle primarie. “Meglio 30mila elettori che scelgano un candidato presidente del centrodestra che solo due persone che litigano per sceglierlo”.
Ma il nodo irrisolto delle liste rimarrebbe in caso di vittoria di Schittulli. A tal proposito è il capogruppo dei forzisti in Regione Zullo a dire: “Se sono io il problema non mi candido”. Ma poi è lo stesso Schittulli ad aggiungere “Se la componente di Forza Italia romana dovesse accogliere il nostro ulteriore invito a sederci attorno ad un tavolo, io mi farò carico e garante nei confronti di Forza Italia romana che non esisterà un problema Fitto”.
