LECCE- Una raffica di verifiche e una pioggia di multe, sospensioni, denunce. Su trenta imprese controllate solo nell’ultima settimana, più della metà sono risultate a vario titolo irregolari. Ben undici i lavoratori in nero, privi anche delle più elementari tutele. 81 gli illeciti amministrativi accertati, per sanzioni che sfiorano i 100mila euro. Contributi evasi all’Inps e recuperati per 3.200 euro.
È il report che arriva dalla Direzione territoriale del lavoro di Lecce, dove si è appena insediata la nuova direttrice, Antonella Di Modugno, finora in servizio da ventitré anni presso le strutture centrali del Ministero del Lavoro. Ed è stato un battesimo di fuoco: è pugno duro contro le violazioni, riscontrate a iosa in tutti i settori controllati, ma soprattutto in quello delle costruzioni.
La situazione più grave, non a caso, è stata accertata in un’azienda edile del Sud Salento, “dove un imprenditore stava effettuando lavori di intonacatura del prospetto di un palazzo a più piani, con ben cinque lavoratori in nero, su un totale di cinque occupati, peraltro in condizioni di sicurezza molto precarie”. Attività immediatamente sospesa. Idem per altre tre aziende, in quanto hanno superato la soglia del 20 per cento di lavoratori in nero rispetto a quelli regolarmente occupati e per violazioni in materia prevenzionistica.
È sempre il settore edile quello più critico anche per le violazioni in tema di sicurezza, specie sul rischio cadute dall’alto, corretto utilizzo dei ponteggi, inottemperanze al dovere di vigilare.
Ispezionata anche un’azienda sommersa, attiva nel settore della pasticceria, ma priva di qualsiasi licenza e, tra l’altro, in precarie condizioni igienico-sanitarie. Un datore di lavoro è stato denunciato, inoltre, per aver installato un impianto di videosorveglianza sul luogo di lavoro. Sette, infine, i rapporti di lavoro non genuini, sulla carta collaborazioni, nella realtà lavoro subordinato a tutti gli effetti.
