Cronaca

Nuovo allarme della polizia penitenziaria: “Carcere insicuro e l’80% dei mezzi fermi”

LECCE- “Stiamo trasportando i detenuti pericolosi con mezzi inadatti, non blindati e sotto scorta”. L’Osapp della provincia di Lecce lancia una nuova denuncia: l’80 per cento dei mezzi adibiti al trasporto e traduzione dei detenuti sono fermi per mancanza di manutenzione ordinaria e straordinaria e quelli che ci sono sono usurati . Inoltre, continuano anche i problemi di personale: in un anno Lecce ha perso 77 unità. Secondo il sindacato mancano 300 unità.

Attualmente i detenuti del carcere di Lecce sono 1130, la capienza massima prevista dalla legge sarebbe di 680. Il nuovo riassetto organizzativo della detenzione prevede che non ci sia più un poliziotto su 4 detenuti, ma vige il sistema della “vigilanza dinamica”, che nei fatti significa un poliziotto su 30 detenuti.

“I detenuti, con questo sistema, si autogestiscono: vanno in giro negli spazi consentiti, senza il controllo diretto del personale, ma sotto la vigilanza di un sistema di videosorveglianza e allarme che attualmente non esiste proprio”- chiosa Damato. Insomma, il carcere è insicuro, per gli stessi operatori e detenuti e il nuovo sistema è inefficiente, perché genera addirittura degli episodi di “bullismo” tra fazioni diverse di detenuti e le risse che si sono verificate lo dimostrano.

L’altro problema è che le postazioni dei poliziotti sono state ricavate da vani di 2 metri quadrati con annesso bagno e quadro elettrico, nelle sezioni femminili il bagno predisposto per le colleghe è stato tolto e dato alle detenute: questo crea problemi logistici. Tutti problemi di cui deve farsi carico una direttrice pro tempore, dottoressa Rita Russo, che però è stata assegnata in un altro istituto del nord, mentre il direttore Fullone è in missione a Napoli.

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