Cronaca

Il salentino bloccato in Uganda ritorna a casa

UGANDA- Alle 15,15 del pomeriggio Renato Gorgoni, arrestato in Uganda per un visto scaduto e bloccato per vari cavilli burocratici da giorni, ha chiamato il figlio per annunciare il suo ritorno in Italia. Finalmente le autorità gli hanno permesso di prendere il volo. L’imprenditore non aveva più soldi con sé: è stato un amico africano, Julius Kwezi, sottosegretario del governo ugandese, a comprare biglietto di ritorno. Gorgoni ha subito un furto nel suo hotel in cui gli hanno rubato computer e cellulare. Arrestato in Uganda per un visto scaduto, poi rilasciato ma nuovamente trattenuto in aeroporto poiché aveva acquistato il biglietto per il rientro in Italia con una carta di credito non rilasciata dallo Stato ugandese.

Un’odissea senza fine per il 56enne leccese: era arrivato in Uganda 7 mesi fa per lavoro; poi, arrivato il momento di tornare in Italia, il 10 novembre scorso , l’arresto e la detenzione per 5 giorni. Ma la disavventura non era ancora finita: a causa di un altro problema nell’acquisto del biglietto per il volo di ritorno, è stato trattenuto in aeroporto. “Nella vicenda c’è qualcosa di poco chiaro” dice il figlio, che però da Lecce non è riuscito ad avere abbastanza informazioni. “C’è discrepanza tra le notizie arrivate dalle fonti ufficiali e quelle apprese da altre fonti”. Secondo alcune fonti, Gorgoni, nei giorni precedenti l’arresto, avrebbe sventato una truffa. La notizia dell’arresto è stata data proprio a Jacopo, attraverso un messaggio inviatogli su facebook dall’amico sottosegretario ugandese. Il legale della famiglia Gorgoni, intanto, cercherà di vedere chiaro in quello che è accaduto.

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