BRINDISI – Luciano Quarta, Segretario Generale FP CGIL, e Francesco Pollasto, Coordinatore Sanità FP CGIL, lanciano un duro atto d’accusa contro la gestione della sanità pubblica nella provincia di Brindisi. Le recenti dichiarazioni del Direttore Generale della ASL, che invita i cittadini a non recarsi al Pronto Soccorso per codici a bassa priorità, sono definite “moralistiche” e “fuorvianti” dal sindacato, che ribadisce come il principio di appropriatezza non possa essere applicato in un contesto dove i servizi alternativi sono assenti o inaccessibili.
Il Pronto Soccorso dell’ospedale “Perrino” è descritto come in stato di emergenza cronica, con personale insufficiente, reparti sotto organico e una gestione del personale caotica. Le liste d’attesa si allungano, la salute mentale è trascurata, e la mobilità passiva cresce, costringendo molti cittadini a rinunciare alle cure o a rivolgersi al privato, spesso senza mezzi economici.
Particolarmente grave è la situazione dei Punti di Primo Intervento Territoriali (PPIT), che avrebbero dovuto essere trasformati in postazioni 118 medicalizzate. Secondo la FP CGIL, la riorganizzazione è rimasta sulla carta: le postazioni sono formalmente attive, ma prive di copertura medica e protocolli operativi, esponendo il personale a rischi e responsabilità non sostenibili.
La FP CGIL chiede interventi immediati e verificabili: potenziamento della continuità assistenziale, attivazione reale dei servizi territoriali, completamento delle graduatorie di mobilità, riduzione strutturale delle liste d’attesa e tracciabilità pubblica dei cronoprogrammi. “Prima di dire ai cittadini di non andare al Pronto Soccorso – commentano -, bisogna dire loro dove andare e garantire che quel ‘dove’ esista davvero”.
La denuncia si chiude con un appello forte alle istituzioni e alla comunità locale: “La sanità pubblica non si difende con i video, si difende con le decisioni”.
