GALLIPOLI – Gallipoli si prepara, come ogni estate, ad accogliere migliaia di turisti. La città, simbolo di ospitalità e leggerezza, è da anni punto di riferimento per chi cerca una vacanza libera, informale, senza troppe etichette. Qui difficilmente ci si scandalizza. Ma la tolleranza inizia ad avere dei limiti.
Lo dimostrano le reazioni di residenti e commercianti del centro storico dopo che una signora è stata fotografata mentre passeggiava per via Antonietta De Pace indossando solo il costume da mare, occhiali oversize e tacchi rosa. Un’immagine che ha fatto il giro delle applicazioni di messaggistica, suscitando tra i gallipolini il solito dibattito sul decoro urbano.
Non è la prima volta: già lo scorso anno avevano fatto discutere alcune turiste che, completamente nude, si aggiravano davanti alla chiesa della Purità, a due passi dal Duomo. Per molti, Gallipoli resta una città viva e inclusiva, ma anche qui, l’invito da parte dell’amministrazione comunale per l’estate 2025 è di non esagerare. Ecco perché il sindaco Stefano Minerva, anticipando i tempi rispetto agli anni precedenti, ha risposto con una stretta immediata: sono state firmate tre ordinanze per regolare decoro urbano e limitare il bivacco sulle aree pubbliche. Niente più costume da bagno o torso nudo nel centro storico e su Corso Roma, e abbigliamento decoroso negli uffici pubblici. Vietati anche campeggi e accampamenti fuori dalle aree attrezzate e, come ogni anno, è bandito l’uso delle citronelle infiammabili sulle antiche mura del centro.
Le ordinanze sono valide fino al 30 settembre, periodo che si allunga di quindici giorni per quella antibivacco. Chi viene sorpreso a camminare in costume da bagno o con un abbigliamento poco decoroso nel centro storico o sul centralissimo corso Roma, sarà soggetto a sanzioni che vanno da un minimo di 25 euro a un massimo di 150 euro.
Resta però un punto critico: molti visitatori non sono informati sulle nuove regole e finiscono per infrangerle inconsapevolmente. La polizia locale, secondo quanto comunicato dal Comune, è impegnata a far rispettare i divieti attraverso controlli quotidiani. Al momento non esiste un regolamento organico, ma l’attenzione al tema è alta: l’obiettivo, viene precisato, non è imporre limiti morali, ma fissare una linea chiara di rispetto per il contesto urbano e per chi lo vive ogni giorno.