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Consorzi di Bonifica: Sindaci e cittadini in rivolta contro i tributi

Si intensifica la battaglia contro i tributi richiesti dal Consorzio di Bonifica Ugento Li Foggi. Dopo le numerose proteste dei cittadini, adesso anche diversi sindaci del Basso Salento scendono in campo, firmando una lettera indirizzata al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. L’obiettivo? Chiedere la sospensione immediata delle richieste di pagamento, ritenute ingiustificate per la mancanza di opere di manutenzione dei canali e di gestione delle risorse idriche.

I primi cittadini, tra cui i sindaci di Casarano, Supersano, Alezio e Tuglie, denunciano l’assenza di interventi concreti sui territori, nonostante le cartelle esattoriali continuino ad arrivare. Nel frattempo, un’azione legale collettiva è stata presentata da circa 200 proprietari terrieri, i quali contestano la legittimità del tributo, ipotizzando addirittura il reato di truffa. La Procura di Lecce ha già avviato un’indagine, anche se il pubblico ministero ha chiesto l’archiviazione per “questioni civilistiche”, scatenando la reazione dei ricorrenti pronti ad opporsi. “La nostra opposizione si fonda su un’approfondita analisi tecnico-giuridica e su una documentazione particolarmente articolata. Riteniamo che vi siano elementi meritevoli di ulteriore approfondimento investigativo, nell’interesse della trasparenza amministrativa e della tutela dei diritti dei contribuenti”, fanno sapere dallo studio Doria che tutela i 200 agricoltori. Nella denuncia si prospettava anche l’ipotesi di “disastro ambientale”, che non è stato rubricato dalla procura.

Nell’ultimo Consiglio regionale pugliese la questione è stata discussa la scorsa settimana, grazie al centrodestra che ha chiesto alla Regione di sospendere il tributo di bonifica 630. “La sospensione del tributo è un atto di giustizia, e comprendiamo la rabbia di agricoltori e utenti costretti a pagare per un servizio non reso, visto che le manutenzioni di bacini e canali non vengono eseguite da anni”. Nel corso dell’incontro sono stati sciorinati i numeri della gestione fallimentare del primo anno di attività del Consorzio unico Centro Sud Puglia, che ha assorbito i quattro consorzi commissariati del Salento e del Barese.

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