LECCE – Mogol, il grande paroliere della canzone italiana ed internazionale, in questi giorni è stato nelle terre Salentine per presenziare ad alcuni eventi culturali come ospite d’eccezione.
Gli studenti universitari dell’Unisalento, la stampa ed eventuali curiosi e cultori, hanno avuto la possibilità di assistere ad un dibattito ad ingresso gratuito dal titolo “All you need is love“, organizzato grazie agli sforzi dei dipartimenti di Beni culturali e di Studi Umanistici dell’ateneo salentino.
La tavola rotonda di intellettuali, musicologi ed esperti del settore, ha visto Giulio Rapetti, in arte “Mogol”, intervenire sul dibattito culturale relativo al complicato e ampissimo tema della cosiddetta “Popular music”, non solo nostrana ma internazionale. Il paroliere, fautore fantasma della wave musicale definita a posteriori dai critici musicali come “Pop mediterraneo”, nella sua lunga carriera è stato uno dei pochi maestri capaci di regalare con i suoi testi, una “completezza formale” che molti dei musicisti che ha assistito non riuscivano ad ottenere con i loro singoli sforzi. Proprio per questo chi se non lui per discutere del valore di un testo in una canzone? Sono tanti gli esempi di grandi e fruttuose collaborazioni del maestro, partendo dalla rinomata collaborazione con Lucio Battisti negli anni 60′, passando dai barocchismi della Premiata Forneria Marconi dei primi anni 70′, fino ai successi commerciali e di critica degli anni 80′ e 90′ con il lucano Pino Mango. Tutte grandi personalità e geni che grazie alle liriche di Mogol sono riusciti a scolpire i suoni della “Mediterraneità” nella storia della musica mondiale.
Dopo aver tramandato le sue opinioni sul tema alle nuove generazioni nel pomeriggio, il paroliere milanese durante la serata è salito sul palco del Teatro Italia di Gallipoli per un concerto narrato dal titolo “Emozioni” che l’ha visto esibirsi insieme al “doppelganger di Battisti”, il cantante Gianmarco Carroccia.
DAVIDE PAGLIARO