LECCE – Una storia d’amore clandestina approda davanti al giudice con un’ipotesi di reato grave ma tutta da dimostrare: ossia quella di violenza sessuale.
Tutto ruota intorno ad una tresca tra una donna attempata e il fidanzato della nipote, più giovane di lei di oltre vent’anni.
La relazione, tra alti e bassi, va avanti per un certo periodo tra un 34enne residente in un centro del Sud Salento e la zia della fidanzata. Poi, accade qualcosa che porta l’uomo ad allontanarsi dalla ultra cinquantenne che – in tutta risposta – lo denuncia subito dopo per una serie di presunti abusi di natura sessuale.
Dopo l’esposto giunto in procura, la sostituto Rosaria Petrolo ha deciso di conferire un incarico tecnico per cercare di capire – anche attraverso i messaggi whatsapp – che genere di relazione i due protagonisti della storia avessero intrecciato.
Una vicenda, dunque, dai contorni ancora tutti da chiarire che sarebbe andata avanti per oltre sette mesi. L’indagato, attraverso l’avvocato Mario Urso, si difende parlando di rapporti consenzienti e spiega il contenuto della denuncia quale ripicca per l’interruzione della relazione.
Sembra, peraltro, che la donna avesse in qualche modo confessato di essersi inventata gli episodi di violenza sessuale ad alcuni famigliari che potrebbero essere chiamati a testimoniare.
All’esito della consulenza tecnica, la Pm decidere se chiedere il rinvio a giudizio o archiviare il caso: resta invece un mistero se la fidanzata dell’indagato abbia o no digerito di essere stata tradita da compagno e zia.