PUGLIA – Inquinamento, abusivismo edilizio, mala depurazione, cattiva gestione dei rifiuti, assalto al patrimonio ittico e alla biodiversità: tutte facce della pressione illegale sull’ecosistema marino del nostro Paese. A raccontarlo lo storico dossier “Mare Monstrum” di cui Legambiente ha fornito alcune anticipazioni in occasione della partenza della sua Goletta Verde che farà tappa anchr a Brindisi il 24 e 25 luglio e che fa il punto sulle illegalità connesse ai fenomeni d’inquinamento del mare relativi alla gestione dei rifiuti, agli scarichi in mare e alla mala depurazione, frutto di un’elaborazione accurata dei dati di forze dell’ordine e Capitanerie di porto. La Puglia, sale di due posizioni, l’anno precedente era quarta, oggi è al secondo posto con 559 reati accertati, pari all’11,8% del totale nazionale, a fronte di 18.269 controlli effettuati. I dati analizzati sono relativi al numero dei reati, delle persone denunciate o arrestate, dei sequestri penali e del loro valore, degli illeciti e delle sanzioni amministrative. In Puglia sono 483 le persone denunciate e arrestate, 170 i sequestri effettuati, 836 gli illeciti amministrativi, mentre 852 le sanzioni. Il dossier sottolinea l’incidenza dei reati connessi al mare inquinato nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) che sale dal 51,8% del 2021 al 52,5% del 2022. Rispetto al 2021 crescono gli illeciti e le sanzioni amministrative: 8.499 (+24,2%) e 8.935 (+ 47,7%). Nel 2022 lungo le coste italiane sono state 13.229 le infrazioni contestate, pari a 1,8 violazioni per ogni chilometro di costa. Crescono nel 2022 gli illeciti amministrativi, (+24,2% rispetto al 2021) e le sanzioni amministrative, (+ 47,7% rispetto al 2021). In diminuzione, invece, il numero di reati e il numero delle persone denunciate o arrestate e quello dei sequestri per un valore economico di oltre 385 milioni di euro.
