LECCE – “Faremo di tutto per aprire la darsena di San Cataldo entro l’estate”. La dichiarazione dell’ingegner Maurizio Guido, dirigente del settore Urbanistica del Comune di Lecce giunge al termine della odierna commissione controllo e fa il paio con le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dall’assessore Marco Nuzzaci.
Ma è una corsa contro il tempo, ammette Guido. Perché ancora ci sono da sciogliere alcuni nodi, come la classificazione della struttura.. come nautica da diporto, la revoca del contratto Finibusterrae alla Cooperativa Pescatori Capo di Leuca, l’avvio di una selezione pubblica per l’affidamento temporaneo per tre anni dell’approdo.
Una strada che non è liscia come l’olio ma non è nemmeno disseminata di ostacoli così come accaduto negli ultimi tormentati anni che hanno visto la darsena di San Cataldo al centro di mille problemi con relative dispute politiche.
Non è un caso se anche oggi a Palazzo Carafa sia andata in scena l’ennesima polemica. Ad innescare la micca è stato il presedente della Commissione Gianpaolo Scorrano che ha rimarcato l’assenza nell’ultima delibera di un passaggio significativo: il precedente affidamento della darsena, nell’ottobre 2017, alla Igeco, società priva – in quel momento – del certificato antimafia.
“E’ un aspetto che non influisce sui contenuti della delibera”, ha tagliato corto il dirigente Giovanni Puce. Precisazione che non ha affatto convinto la senatrice Adriana Poli Bortone che ha parlato di una “stranezza”, invitando l’Amministrazione ad “integrare la delibera stessa per evitare di dare la stura a lecite interpretazioni”. Un nodo politico che fa il paio con quello amministrativo. Qualche scaramuccia si è registrata anche sulla conclamata conclusione dei lavori nel settembre scorso, tesi contestata da Scorrano e confermata da Puce.
Niente di nuovo sotto il sole, verrebbe da dire. La speranza è che pescatori e diportisti possano finalmente utilizzare le loro imbarcazioni a San Cataldo senza essere costretti a trovare nuovi ormeggi. Sarà la volta buona?