Cronaca

Stupro di gruppo in famiglia: assolti in Appello

SALENTO – L’intera famiglia – accusata dalla vittima di averla perseguitata, minacciata, molestata e abusata singolarmente e in gruppo – era stata condannata in primo grado a 36 anni di reclusione complessivi.

La sentenza della Corte d’Appello di Lecce, arrivata nelle scorse ore, rimescola però le carte. L’accusa di violenza sessuale resta soltanto per lo zio della vittima, la cui pena però si alleggerisce notevolmente.

La prescrizione “consegna” l’assoluzione a tutti per atti persecutori, minacce aggravate e stalking.

Andiamo con ordine. I fatti contestati risalgono al 2014. La storia arriva da un paese del Nord Salento leccese.

Accusati di essere gli artefici dell’orrore gli zii e i cugini delle vittima, una donna con accertate fragilitĂ  di tipo psichico. Di tutti omettiamo le generalitĂ  a tutela di quest’ultima.

Tra gli episodi piĂą gravi finiti al vaglio della prima sezione penale del tribunale di Lecce (presieduta dal giudice Fabrizio Malagnino) quello del 22 dicembre del 2014: la donna raccontò di essere stata portata dallo zio e due cugini in campagna e lì a turno l’avrebbero costretta a subire atti sessuali, con l’obiettivo di farle ritirare le denunce giĂ  sporte nei loro riguardi. Quattro giorni dopo, sempre stando all’accusa, la malcapitata sarebbe stata violentata in casa dal cugino 24enne che l’avrebbe anche ferita.

Il processo in primo grado si era concluso il 6 maggio 2021: le condanne inflitte, si diceva, soprattutto per gli uomini furono pesanti.

Lo zio 53enne fu condannato a 16 anni, 9 mesi e 15 giorni di reclusione, con interdizione in perpetuo dai pubblici uffici. Difeso dagli avvocati Daniele Scala e Francesca Conte, in Appello ha ottenuto una rimodulazione della pena a 3 anni e 6 mesi di reclusione, con l’interdizione ridotta a 5 anni. Al netto dei reati prescritti, restano a suo carico le minacce aggravate e un episodio di molestie sessuali, durante il quale avrebbe denudato e palpeggiato la nipote.

Era di 9 anni e due mesi, invece, la condanna inflitta al figlio 25enne dell’uomo nonchĂ© cugino della vittima. Difeso dall’avvocato Paride Leo è stato assolto dall’accusa di violenza sessuale di gruppo e singola. Per gli altri reati – stalking e minacce aggravate – è scattata la prescrizione, dunque nessuna condanna.

Lo stesso dicasi per un altro cugino della vittima, un 34enne, difeso dagli avvocati Massimo Bellini e Federica Conte. Era stato condannato in primo grado a 9 anni e 3 mesi di reclusione. Al netto dei reati ascritti, anche lui è stato assolto dalla violenza di gruppo perchè il fatto non sussiste.

Quanto alle donne coinvolte nell’inchiesta, due zie della vittima e la fidanzata di un cugino, la prescrizione ha reso nulle le precedenti condanne. Alle zie, di 61 e 55 anni, erano stati inflitti 4 mesi e 15 giorni per minacce aggravate, stalking e atti persecutori. La ragazza, una 30enne, era stata condannata a 6 mesi. A difenderle gli avvocati Marco Pezzuto, Paride Leo e Federica Conte.

ERICA FIORE

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