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34 OSS diffidano Asl e Regione: ” Vogliamo restare in servizio”

LECCE –  34 operatori sanitari assunti per fronteggiare l’emergenza Covid sono rimasti privi del posto di lavoro e senza la possibilità di maturare il periodo necessario per la stabilizzazione. Per mezzo dell’Avvocato Pietro Quinto diffidano Asl e Regione

Una formale diffida indirizzata all’Assessorato della Sanità della Regione Puglia ed al Direttore Generale dell’ASL di Lecce è stata notificata da 34 operatori sanitari che rivendicano il diritto al mantenimento in servizio, come è stato possibile per altro personale il cui rapporto è stato prorogato per 36 mesi in virtù di una recente deliberazione della Giunta Regionale.

L’atto stragiudiziale di diffida, redatto dall’Avv. Pietro Quinto, sottolinea che i ricorrenti assunti per una durata di circa un anno, a seguito di una selezione pubblica, per fronteggiare le necessità derivanti dall’emergenza covid, hanno cessato dal servizio nel giugno dello scorso anno. Ciò perché, nonostante la formale richiesta della direzione dell’ASL, la Regione non autorizzò la proroga. E tuttavia – sottolinea l’Avv. Quinto nell’interesse dei suoi rappresentati – l’ASL ha poi proceduto a nuove assunzioni. A questo punto è intervenuta una deliberazione della Giunta Regionale con la quale è stata riconosciuta all’ASL “la facoltà di prorogare di 36 mesi i contratti attualmente in essere”.

Ciò che è avvenuto.

Nell’esposto viene denunciata la violazione del principio di ragionevolezza, con disparità di trattamento ed ingiustizia manifesta. Ai ricorrenti non solo è stata negata la proroga del loro rapporto a tempo determinato ma, non risultando in servizio alla data di adozione della deliberazione regionale (dicembre 2022), non possono beneficiare neppure della proroga di 36 mesi. Dunque, sono rimasti privi del posto di lavoro ed anche con l’impossibilità di maturare il periodo necessario per la stabilizzazione.

Con l’atto di diffida, notificato alla Regione ed all’ASL, sottoscritto dai 34 operatori sanitari, si chiede l’estensione della proroga dei 36 mesi anche del personale che non è attualmente in servizio per il diniego opposto dalla stessa Regione. Anche al fine di evitare un possibile contenzioso.

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