BRINDISI – Uno dei problemi ambientali più preoccupanti nella città di Brindisi è senza dubbio riferito alla pessima abitudine di utilizzare il territorio come se fosse una discarica a cielo aperto. E la cosa diventa ancora più grave quando tra i rifiuti vengono sversati anche resti di tettoie o di serbatoi in amianto. Il che comporta gravissimi problemi legati all’inquinamento del terreno e della falda.
Durante la stagione estiva la presenza di migliaia di bagnanti e di residenti nelle contrade che si affacciano sullo stesso litorale ha comportato una diminuzione del fenomeno, ma il problema si ripropone sin da questi giorni e per l’intera durata della stagione invernale. Le poche telecamere installate in località Punta del Serrone sono state vandalizzate e nessuno si è preoccupato di farle ripristinare. Sta di fatto che chiunque può recarsi sulla falesia, a pochi passi dal mare, e scaricare ciò che vuole, potendo agire indisturbato. Soprattutto durante le ore serali e notturne, infatti, sulla litoranea non transita nessuno e non esiste alcuna forma di controllo.
E dire che basterebbe dotare di telecamere le vie di accesso alla stessa strada. Se passa qualcuno a bordo di camion carichi di materiale di risulta e poi ripassa con il cassone vuoto è evidente che sarà andato scaricarlo da qualche parte. E vale la stessa cosa anche per le betoniere. Le peggiori forme di abuvismo sulla costa, infatti, sono nate proprio per omessi controlli. Nessuno per anni si è posto il problema di cosa potesse farci un mezzo pieno di cemento a notte inoltrata.
Per certi aspetti, pertanto, abbandoni di rifiuti e abusivismo viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda ed è un motivo in più perché ci si ponga seriamente il problema di come contenere questi fenomeni. Qualsiasi forma di prevenzione, infatti, costa decisamente meno delle somme necessarie per bonificare a posteriori il territorio.
Mimmo Consales
