CASTRI DI LECCE – A trovare il corpo la signora che quotidianamente entrava in casa per fare le pulizie. Alle 8 del mattino ha aperto la porta e ha fatto una scoperta drammatica: il proprietario, Donato Montinaro di 75 anni era senza vita, legato ad un tavolo e incappucciato con un lenzuolo sporco di sangue. Sotto choc, ha chiamato i carabinieri che in pochi minuti hanno raggiunto l’abitazione in via Roma, una villetta al pianterreno affacciata sulla strada e sulla campagna di fronte.
Il corpo era legato alla parte bassa di un tavolo e immobilizzato con fascette da elettricista. La testa avvolta nel lenzuolo. Sicuramente è stato percosso e poi è morto soffocato. Dalle indagini risulta che nel suo passato ci siano una serie di episodi legati a violenze e furti. Non si esclude che il movente dell’omicidio, perché di questo si è trattato secondo gli inquirenti, possa essere quello della vendetta. La vittima potrebbe aver discusso con qualcuno nei giorni precedenti. La scena appare una sorta di esecuzione mentre sembra esclusa al momento la pista della rapina sfociata nel sangue: in casa un po’ di disordine ma niente che faccia pensare che chi è entrato abbia rovistato ovunque. L’uomo in casa non era solo. Con lui viveva la figlia disabile che non si è accorta di nulla.
Sul fatto che si sia trattato di un omicidio non ci sono dubbi e ora si sta cercando di capire come l’assassino o gli assassini siano entrati nella villetta. I carabinieri hanno compiuto sopralluoghi in casa e all’esterno e cercando filmati utili ripresi dalle telecamere della zona. Sul posto anche il colonnello Paolo Dembech, comandante dei carabinieri di Lecce insieme agli uomini del Reparto Operativo, del Nucleo Investigativo e dei carabinieri della stazione di Calimera, competenti sul territorio.
Nella villetta anche il magistrato di turno Maria Consolata Moschettini e il medico legale.
