TARANTO – 450.000 litri, in 20 container, di prodotto petrolifero inizialmente dichiarato come “olio lubrificante” proveniente dalla Lettonia furono sequestrati ad agosto scorso nel porto di Taranto dai funzionari del Reparto Antifrode dell’Ufficio delle Dogane e dai militari della Guardia di Finanza. Il prelievo di campioni del prodotto e l’acquisizione del referto su controlli chimico fisici effettuati nel Laboratorio Chimico ADM di Milano, stabilirino che il liquido era costituito da miscele di idrocarburi appositamente fabbricate per essere impiegate come sostitutivi del gasolio per autotrazione, sebbene la loro classificazione fiscale fosse quella, appunto, di un olio lubrificante.
Questi prodotti petroliferi, convenzionalmente denominati “designer fuels” (e quasi sempre prodotti nell’Est Europa) sono miscele appositamente realizzate per essere classificate sotto il profilo merceologico come oli lubrificanti, preparazioni lubrificanti o solventi/diluenti, che vengono in questo modo escluse dalla applicazione della tassazione ai fini accise e, conseguentemente, dagli stretti obblighi di tracciabilità e monitoraggio previsti dalla disciplina dell’Unione Europea in materia di circolazione dei prodotti energetici. In realtà hanno caratteristiche identiche a quelle del gasolio e sono, quindi, utilizzabili nella carburazione e combustione. Le indagini delle fiamme gialle hanno ricostruito l’intero
percorso del prodotto sequestrato, partito dalla Lettonia, inizialmente con destinazione Spagna e poi “dirottato”, con una motonave proveniente da Malta, verso il porto di Taranto. Ora, la Procura della Repubblica di Taranto ha emesso il provvedimento di avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di tre soggetti, ritenuti responsabili per 10 dei 20 container, per falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa sui prodotti energetici.