Attualità

Assalto delle rinnovabili: 400 istanze in Regione Puglia

PUGLIA- L’offensiva dei colossi delle energie rinnovabili verso il Salento e la Puglia è nei numeri: oltre 400 richieste d’autorizzazione presentate in Regione per nuovi impianti eolici, fotovoltaici e di biometano/biomasse; 7 progetti di parchi eolici galleggianti in mare. Un immane ed inutile sacrificio ambientale, visto che la Puglia produce già più di un quinto dell’energia eolica in Italia.

Settanta miliardi di watt da fonti rinnovabili da installare entro il 2030: questo è l’obiettivo che l’Italia si è posta. Alla Puglia – benché sia la prima regione in Italia per quantità di energia cosiddetta “pulita” prodotta con oltre un quinto del totale nazionale, per la precisione il 20,7% – viene chiesto un ulteriore ed immane sacrificio in termini di consumo, non solo di suolo ma anche di mare. Sono più di 400, infatti, le pratiche che premono sugli uffici regionali per ottenere il via libera ad impianti fotovoltaici, eolici e da biogas/biomasse. Secondo i dati presentati in Commissione Ambiente del Consiglio regionale a metà settembre scorso, questi progetti svilupperebbero ben 27 miliardi di watt. Nel quadro cristallizzato quatto mesi fa, risultavano 230 pratiche (tra eolico e fotovoltaico) per la provincia di Foggia; 25 per fotovoltaico e due per biometano per il territorio di Taranto; 23, tutte per fotovoltaico, per la provincia di Lecce; 6 per eolico e 79 per fotovoltaico per il brindisino; 5 istanze per la provincia di Barletta Andria Trani. In quella seduta della V Commissione non furono resi noti i dati del barese.
Negli ultimi mesi, il pressing dei giganti delle rinnovabili sul territorio pugliese si è concentrato sul mare, prateria liquida di conquista per gli impianti galleggianti offshore. In risposta alla call lanciata a giugno scorso dal Ministero della Transizione ecologica alle società in grado d’impiantare parchi eolici in mare, sono arrivate 64 risposte, 40 delle quali sotto esame. Sette di questi progetti riguardano il mare della Puglia: quattro lungo le coste della provincia di Lecce, due nel brindisino ed uno nel Golfo di Taranto.
Il progetto più colossale, che darebbe vita al più grande parco eolico offshore mai realizzato, interessa il Canale d’Otranto: al largo delle coste fra Otranto, Santa Cesarea Terme e Castro, la società Odra Energia ha in progetto di impiantare addirittura 100 pale eoliche galleggianti, alte quasi 300 metri. Uno scempio contro cui il territorio si è sollevato in un moto di ribellione spontaneo e convinto, per difendere un’assoluta meraviglia paesaggistica riconosciuta dai turisti di tutto il mondo. Di fronte a questo muro, Odra Energia ha fatto un passo indietro, proponendo una modifica al progetto che prevede lo spostamento delle turbine eoliche del 30% più al largo, cioè a poco meno di tredici chilometri dalla costa, per ridurne l’impatto visuale. Ma è uno “sconto di pena” che il Salento respinge con forza, determinato a difendere un tratto di mare su cui nessuno dovrà mettere le mani, perché la bellezza del nostro mare non è in vendita.

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