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Pronto soccorso da incubo: per un letto 32 ore d’attesa per un invalido

BRINDISI – Ennesima denuncia di disservizi all’interno del Pronto Soccorso dell’ospedale Perrino di Brindisi. Questa volta a farne le spese è stato un 82enne invalido, malato e con numerose fragilità. Domenica 1 agosto, alle 9.30, così come denunciato dai suoi familiari al Tribunale del Malato, è stato richiesto l’intervento di una ambulanza a causa di un malore. Sono proprio i sanitari del 118 a diagnosticare un blocco dell’atrio ventricolare sinistro di primo grado ed una polmonite particolarmente severa. Patologie che avrebbero richiesto un intervento immediato. E invece nel Pronto Soccorso c’è il delirio e quindi l’anziano viene parcheggiato su una barella in attesa del suo turno che giunge dopo più di 32 ore, quando finalmente viene ricoverato nel reparto di geriatria. Adesso la speranza dei figli è che quell’enorme lasso di tempo non risulti fatale al loro genitore, visto che il progressivo peggioramento è stato più che evidente.

La realtà è che il Pronto Soccorso del Perrino è assolutamente sottodimensionato rispetto alla popolazione di riferimento, anche in considerazione della sostanziale dismissione dei pronto soccorso degli ospedali della provincia, fatta eccezione per quello di Francavilla Fontana. A questo si aggiunge uno scarso collegamento tra la medicina d’urgenza e i reparti di degenza, con una sorta di scaricabarile determinato proprio dalla necessità di fronteggiare un altissimo numero di ammalati.

E che dire, poi, della carenza di medici e, in generale, di personale sanitario, così come denunciato più volte dal presidente dell’Ordine dei Medici Arturo Oliva. Nel Pronto Soccorso del Perrino dovrebbero operare 22 medici specialisti ed invece ce ne sono meno di dieci. Il che costringe la direzione sanitaria a spostare nella medicina d’urgenza i medici dei reparti che, a loro volta, restano sguarniti.

A fronte di tutto questo, la direzione generale dell’Asl di Brindisi nelle scorse settimane ha annunciato modifiche strutturali al Pronto Soccorso. Ma la tempistica non è nota, così come non si sa se arriveranno altri medici.
Nel frattempo, purtroppo, i pazienti rischiano quotidianamente di rimetterci la vita.

Mimmo Consales

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