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Nuovo Dpcm: pesano i limiti ad asporto e spostamenti. Ecco cosa si può fare

ROMA – È quella più ambita e più lontana al tempo stesso: la zona bianca è la grande novità del nuovo Dpcm che, a partire da questo sabato, regolerà la vita del Paese fino al 5 marzo prossimo. Ed è proprio quel raggio d’azione di quasi due mesi a rendere ancora più pesante l’ulteriore stretta del Governo sul fronte spostamenti, asporto e chiusure. Limiti e restrizioni che interessano gran parte dell’Italia.

Confermate, innanzitutto, tutte le misure già in vigore, a partire dal coprifuoco dalle 22 alle 5, le scuole superiori in didattica a distanza al 50% da lunedì (tranne in zona rossa) e l’inasprimento delle soglie per accedere alle zone arancioni e rosse.

CAPITOLO SPOSTAMENTI: Fino al 5 marzo resterà in vigore anche la regola che consente una sola volta al giorno ad un massimo di due persone (oltre ai minori di 14 anni e ai disabili conviventi) di andare a trovare parenti o amici nella regione, se questa è in zona gialla, o nel comune se è in zona arancione o rossa. E ancora: sarà possibile spostarsi nelle regioni arancioni dai comuni con una popolazione non superiore ai 5mila abitanti, per una distanza non superiore ai 30 km e mai verso i capoluoghi di provincia. Gli spostamenti interregionali – lo dice il decreto gennaio – sono vietati anche per le zone gialle fino al 15 febbaio prossimo.

E poi ancora: niente quarantena per chi arriva dall’Ue perché basterà un tampone rapido fatto nelle 48 ore precedenti. Restano bloccati, fino al 5 marzo, gli ingressi da Gran Bretagna e Irlanda. Possono invece ripartire le crociere di navi italiane.

CAPITOLO APERTURE: I musei riaprono i battenti, ma solo in zona gialla e nei giorni feriali. Cinema, teatri e palestre restano, invece, chiusi ovunque.

Nelle zone rosse e arancioni i locali del settore ristorativo non saranno aperti al pubblico. Nelle regioni gialle, invece, bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie saranno aperti fino alle 18, con l’obbligo di non più di 4 persone per tavolo. Per i bar c’è una novità: vietata la vendita d’asporto dopo le 18, “per scongiurare – spiegano da Palazzo Chigi – gli assembramenti che continuano a registrarsi”. Sarà comunque sempre consentita la consegna a domicilio.

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