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Lecce: adesso la parola d’ordine è lealtà. Al via il toto-allenatore

LECCE (di M.Cassone) – Il 19 agosto 2020 sarà ricordato in casa Lecce come la giornata degli addii e come la giornata in cui la proprietà giallorossa ha mostrato i muscoli a tutti facendo capire quale sarà il modus operandi d’ora in poi.

Con Pantaleo Corvino, direttore dell’area tecnica giallorossa, sentinella della società, uomo di calcio, non si scherza, non si bluffa, la parola d’ordine di questo nuovo corso è lealtà.

L’esonero di Fabio Liverani, tecnico delle due promozioni consecutive ma anche della retrocessione, che comunque rimarrà nella storia del Lecce e nel cuore della maggior parte della tifoseria giallorossa, con le sue 114 panchine e per il suo credo votato all’attacco e al bel gioco, è un segnale forte e chiaro, deciso e preciso.

Quello che è accaduto tra il mister romano ed il Lecce, in questo mondo ovattato e pieno di soldi, accade spesso perché è sempre l’ambizione a sfondare i muri della ragione. E non c’è nemmeno da meravigliarsi.

Nell’incontro del 12 agosto nei pressi di Napoli il direttore e il tecnico avevano trovato l’intesa totale con prolungamento del contratto fino al 2023 e adeguamento economico; addirittura la società giallorossa aveva aumentato lo stipendio dell’allenatore accontentandolo in ogni richiesta e mantenendo tutti gli uomini del suo staff. Era dunque attesa la firma su quel contratto che doveva arrivare nei giorni scorsi, a tal punto che l’allenatore aveva anche provveduto a diramare le convocazioni per il raduno di domenica 23 agosto.

Quel contratto firmato non è arrivato perché secondo delle notizie che filtrano da più parti Fabio Liverani sarebbe stato in contatto con il diesse Marcello Carli che proprio nei giorni scorsi ha raggiunto un accordo con il Parma per sostituire Daniele Faggiano passato al Genoa.

Carli voleva Liverani già al Cagliari ed una sua chiamata avrebbe spostato gli equilibri di quel contratto mai firmato. Anche se D’Aversa sembra ben saldo sulla panchina gialloblù, dunque anche qui sembra tutto un caos calmo e non c’è nulla di certo. Ed il futuro di Liverani, anche se appare incerto, dovrebbe diventare tutto gialloblù.

Il Lecce non avendo ricevuto il documento firmato ha contattato Liverani che avrebbe tentennato poiché non più convinto del nuovo progetto tecnico. A quel punto è arrivato l’esonero ed un addio inaspettato con un comunicato abbastanza severo da parte della società giallorossa.

Nelle prossime ore Corvino insieme alla società farà delle valutazioni sul profilo giusto da ingaggiare per iniziare un nuovo corso: ovviamente non potrà essere un allenatore che ha un ingaggio da serie A ma si virerà su un profilo consono a quelle che sono non solo le esigenze del progetto tecnico. Sono tanti i nomi che circolano da Corini, che sembra il più accreditato, a Maran, da Prandelli a D’Angelo, e poi Semplici e c’è chi addirittura sogna i ritorni di Rossi e Zeman, ma sono solo voci, i contatti reali saranno avviati a mente fredda, nelle prossime ore.

Discorso a parte meritano le dimissioni di Peppino Palaia, poiché con l’esonero sono due eventi disconnessi.

L’ ormai ex responsabile sanitario, nel comunicato diramato ha fatto sapere che andava via per espressa volontà del sig. Fabio Liverani, per presunti contrasti dovuti alla gestione degli atleti infortunati. 

Una decisione forse avventata alla quale l’US Lecce ha risposto augurando le migliori fortune al medico squinzanese, da 40 anni in società, sommando le sue due avventure, e sottolineando di non condividere la forma, il tono e le valutazioni riferite alle condotte di altri tesserati,

Peppino Palaia è uno verace, sanguigno, ed i suoi globuli, come ha sempre affermato, sono giallo rossi, forse è solo un allontanamento, una frattura che potrebbe anche essere ricomposta… d’altronde è difficile immaginare un Lecce senza Palaia, gli allenatori vanno e vengono, ma le icone restano e le bandiere è sempre meglio farle sventolare invece di ammainarle. Poi, quel che accadrà lo scopriremo.

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