LECCE – Una doccia fredda, anche se parziale, quella incassata dal Silb (Associazione delle imprese dell’intrattenimento da ballo e spettacolo) che aveva subito presentato ricorso: di certo, ad oggi, nessuna discoteca o attività simile potrà riaprire i battenti. In attesa di settembre, quando i giudici del Tar Lazio saranno riuniti in sessione collegiale per poi esprimersi definitivamente, il presidente del Silb Maurizio Pasca non le manda a dire.
“Al danno la beffa – dice – stiamo già assistendo al profilerare dell’abusivismo: ecco il risultato dell’ordinanza. C’è stato un rave party di 1500 persone vicino a Cremona che nessuno ha controllato, nel Salento si stanno organizzando feste private. I 2-3 milioni di giovani che si vogliono divertire andranno in luoghi improvvisati, insicuri e abusivi. Non sarebbe stato più giusto tenerli in luoghi controllati? Noi certo non potevamo mantenere il distanziamento sociale ma provvedevamo alla sanificazione dei locali, prendevamo la temperatura all’ingresso, l’entrata era su prenotazione e prendevamo i nominativi per il possibile tracciamento”.
Parziale soddisfazione, invece, per il fatto che dal Tar “è stato riconosciuto il danno subito”, un passaggio di non poco conto per migliaia di lavoratori che resteranno a casa.
Nel frattempo va avanti il tavolo con il ministro dello Sviluppo economico Patuanelli per discutere dei sostegni economici. Sul tavolo il Silb porterà anche il tema del 70-80% delle discoteche, chiuse da febbraio, che stanno fallendo.
