Continua incessantemente ad essere alimentato di “forse, se, come, quando, e perché” il motore organizzativo del mondo del calcio che si ritrova per la prima volta a dover fare i conti, a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al contagio da Covid-19 e dell’inevitabile stop, con scenari economici molto negativi, perché ipotizzando uno stop totale del solo campionato di serie A le perdite si potrebbero configurare con oltre 700 milioni.
A pagarne le conseguenze maggiori sarebbero tutte le società già indebitate specialmente le piccole, senza dimenticare serie B e C e con un effetto domino tutto il calcio, fino alle categorie dilettantistiche, soffrirebbe enormemente.
Nell’ultima video conferenza tra il presidente federale, i presidenti delle leghe, e i rappresentanti di giocatori, allenatori e arbitri, la FIGC avrebbe preparato un documento da presentare al Governo con delle richieste ben precise, così come ha anticipato Sky Sport.
I punti urgenti sarebbero quattro:
stato di crisi del settore calcistico per cause di forza maggiore; proroga delle concessioni d’uso degli impianti sportivi e la sospensione del pagamento dei canoni di affitto; il rinvio delle scadenze fiscali, contributive e assicurative; ed infine la cassa integrazione e dei contratti di solidarietà ai lavoratori non sportivi, e anche per i lavoratori sportivi di B e C che guadagnano fino a 50mila euro lordi.
Dunque queste sarebbero le richieste urgenti che la Federcalcio presenterà al ministro dello sport Vincenzo Spadafora, alle quali ne seguiranno altre il prossimo mese.
Tutto si muove intorno ad un caos calmo nell’attesa di capire se veramente si potrà tornare in campo, anche se al momento qualsiasi data ipotizzata o ipotizzabile non ha nessun senso che non sia puramente teorico; soltanto l’evoluzione del Coronavirus determinerà il futuro dei campionati di calcio 2019-20.
M.C.
