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Ex Ilva, c’è l’inchiesta per “distruzione dei mezzi di produzione”

TARANTO- Su quanto sta accadendo nel siderurgico di Taranto ora c’è un’inchiesta della magistratura: il fascicolo d’indagine avviato dal procuratore Carlo Maria Capristo è, al momento, a carico di ignoti e ipotizza la violazione dell’art.499 del Codice penale: “Distruzione di materie prime o di prodotti agricoli o industriali ovvero di mezzi di produzione”. È la stessa ipotesi di reato avanzata dai commissari Ilva nell’esposto presentato nelle scorse ore in Procura a Taranto dopo il disimpegno di ArcelorMittal, il colosso franco indiano che ha rilevato lo stabilimento lo scorso anno e annunciato, due settimane fa, di voler abbandonare l’Italia, avendo già pronto un investimento da 6,8 miliardi di dollari per l’acquisizione di una acciaieria in India. Non un passo indietro, ad ora, nonostante i solleciti del governo: la multinazionale ha annunciato un serrato cronoprogramma per lo spegnimento degli impianti tra dicembre e il 15 gennaio, cosa che, secondo i commissari, potrebbe danneggiare il siderurgico, ritenuto strategico.

Quanto sta facendo ArcelorMittal, in sostanza, sarebbe un danno all’economia nazionale. La Procura ionica ritiene di essere competente «perché – si apprende – eventuali reati sono stati commessi a Taranto». Nei prossimi giorni programmerà l’audizione di alcuni testimoni che saranno ascoltati o dai pm a cui saranno delegate le indagini o dalla polizia giudiziaria.
La multinazionale ha scritto, nella lettera inviata al governo e agli organi tecnici, che andrà via il 4 dicembre, in concomitanza con la scadenza della procedura di retrocessione dei rami d’azienda e la restituzione degli impianti e dei lavoratori all’amministrazione straordinaria
La tensione, di conseguenza, sale: le rappresentanze sindacali unitarie dei metalmeccanici hanno convocato per lunedì mattina, alle ore 11, il consiglio di fabbrica allargato ai delegati sindacali delle imprese dell’indotto.
“I lavoratori delle centrali non procederanno ad alcuna fermata degli impianti”, hanno già fatto sapere i sindacati di categoria del settore elettrico: “Non permetteremo – aggiungono – a chi ha preso precisi impegni contrattuali verso il Governo, verso i lavoratori e verso tutta la città, di voltare le spalle ad una nazione intera”.
Si terrà lunedì anche un vertice in Procura a Milano in vista del deposito dell’atto di intervento della stessa Procura nella causa civile tra ArcelorMittal e l’ex Ilva con i suoi commissari: i primi, com’è noto, chiedono il recesso del contratto di affitto dello stabilimento con base a Taranto; i secondi, con il ricorso cautelare d’urgenza presentato venerdì, cercano di fermare l’addio e di preservare la continuità produttiva e aziendale per evitare danni irreparabili. La Procura milanese ha aperto un altro fascicolo esplorativo per verificare reati da parte di ArcelorMittal per il possibile danno all’interesse pubblico.

“Mittal – rincara la dose il governatore pugliese Michele Emiliano – sta cercando di mettere in crisi politica il governo italiano. Sta facendo qualcosa senza precedenti nella economia internazionale: una multinazionale che cerca, sia pur forse indirettamente, di far cadere un governo. Mai vista nella storia una cosa del genere”.

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