LECCE-Decine di fascicoli ancora da smaltire, inchieste giudiziarie, indagini pendenti, consulenze, incarichi e così via. Faldoni che dopo l’arresto del pm Emilio Arnesano sono rimasti pendenti. Cosa accade adesso? La decisione della Procura è stata chiara: il lavoro deve essere suddiviso in maniera equa. La faccenda Arnesano riguarda tutti e tutti devono collaborare per chiudere indagini che coinvolgono cittadini che attendono risposte e naturalmente giustizia. E così i fascicoli sono stati suddivisi tra i vari pm della procura di Lecce: non solo tra quelli appartenenti al pool dei reati contro la Pubblica Amministrazione, ma anche tra chi si occupa di altro. Emilio Arnesano faceva parte infatti di questo pool sino a qualche mese fa, poi è stato trasferito al pool fasce deboli. Non solo: dei suoi fascicoli pendenti dovranno occuparsi anche i magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia. Terzo piano del Tribunale, secondo e primo tutti coinvolti quindi, per fare in modo che il lavoro di Arnesano sia portato avanti e che il suo arresto, e quindi la sua assenza, non debba ricadere sui cittadini.
Intanto parallelamente all’inchiesta penale, la Procura Generale ha avviato, ed è un atto dovuto, la segnalazione per l’avvio del procedimento disciplinare. In questo caso sarà il Csm a decidere dopo le indagini portate avanti e disposte dal guardasigilli Bonafede.