BARI- Il presidente della Regione Puglia non rinnova la tessera del Pd. Non lo fa non perché in polemica con il partito, ma per impedimenti legati al suo ruolo di magistrato, seppure in aspettativa per mandato elettorale. Una decisione “dolorosa ma inevitabile”, ha spiegato lui, “in ossequio alla recente sentenza della Corte Costituzionale in materia. Continuerò a supportare il partito in ogni modo in cui mi venga richiesto e continuerò a frequentare il mio circolo ed ogni istanza di partito alla quale riterrò di intervenire”.
La sentenza citata è quella del luglio scorso, in cui la Consulta ha ritenuto “infondate le censure al divieto di iscrizione o partecipazione sistematica e continuativa dei magistrati ai partiti politici”. Lo aveva stabilito pronunciandosi proprio sul caso Emiliano, finito sotto processo disciplinare davanti al Csm per aver violato quel divieto. Il governatore pugliese ha comunicato la decisione al circolo Pd di Murat San Nicola: “Il mio ruolo di capo politico della coalizione di centrosinistra della Regione Puglia – ha aggiunto – è per me coessenziale alla mia militanza nel Pd al quale sarò sempre legato”.