Politica

Parabita verso la fine del commissariamento: il 21 ottobre si torna a votare

PARABITA – Quando il decreto ministeriale ha raggiunto il Municipio di Parabita comunicando ufficialmente la fine del Commissariamento si stentava a crederci. E invece in mattinata l’ennesimo colpo di scena: si torna alle urne il prossimo 21 ottobre, dopo 15 mesi effettivi di commissariamento dovuto allo scioglimento per mafia del Comune nel febbraio dello scorso anno.

La decisione del Ministero dell’Interno arriva contestualmente alla scadenza del periodo di commissariamento previsto appunto per agosto.

Di punto in bianco si torna in campagna elettorale e i tempi stringono: a conti fatti restano poco più di 2 settimane di tempo per presentare le liste. La fine dell’estate sembra sancire dunque l’avvio dei comizi in piazza, dei manifesti sui muri della città, del passa parola social: una corsa contro il tempo per cancellare il passato. Quella del 21 ottobre è la prima sessione di voto straordinario riservata ai comuni sciolti per mafia. Come Parabita, ci sono anche quelli di Surbo e Sogliano Cavour.

Il commissariamento aveva subito una prima battuta d’arresto a marzo quando il Tar Lazio aveva accolto il ricorso dell’ex sindaco, Alfredo Cacciapaglia, contro il decreto di scioglimento. Di contro il 22 giugno scorso il Consiglio di Stato ha accolto l’istanza cautelare presentata dall’avvocatura generale dello Stato riavviando nuovamente la fase commissariale.

È fissata poi al prossimo 27 settembre l’udienza di merito del ricorso presentato al Consiglio di Stato dall’ex primo cittadino Cacciapaglia e la sua squadra. Quest’ultima stabilirebbe se l’azzeramento dell’amministrazione sia stato legittimo o meno. Ed è questo il nodo pesante da sciogliere e che potrebbe rimescolare nuovamente le carte.

L’avvocato Pietro Quinto, legale difensore dell’amministrazione Cacciapaglia, spiega infatti che “laddove fosse vera l’indizione dei comizi elettorali a ottobre, questo non sarebbe sufficiente ad archiviare la vicenda giudiziaria riguardante la leggitimità o meno dello scioglimento del Comune. L’udienza del 27 settembre è a maggior ragione cruciale per una serie di implicazioni, ivi compresa la legittimità o meno dell’indizione delle elezioni che potrebbe essere oggetto di impugnativa. L’interesse degli amministratori uscenti -conclude l’avvocato- resta infatti quello di affermare la legittimità del loro operato e di tornare a fare gli amministratori fino alla naturale scadenza del mandato”.

I legali in queste ore sono già all’opera per studiare le carte. Al vaglio la possibilità di richiedere l’anticipazione dell’udienza di merito. L’ultimo, decisivo, asso nella manica.

E.Fio

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