SALENTO- La Guardia Costiera al setaccio di esercizi commerciali per la vendita del pesce. Controlli a tappeto in tutta la regione coordinati dalla Direzione Marittima di Bari che hanno portato solo nella giornata di venerdì alla chiusura di due pescherie: una molto nota a Taranto, l’altra a Barletta. Il motivo: pesce avariato, mal conservato, addirittura in evidente stato di putrefazione. Controlli che hanno come obiettivo quello di tutelare i consumatori e la stessa risorsa ittica. Tante le zone controllate: nel Salento i militari hanno operato su Gallipoli, Francavilla Fontana e, appunto, Taranto dove è stato registrato il caso più grave. Dal giorno precedente la pescheria era infatti senza energia elettrica e le celle frigo erano naturalmente fuori uso. I congelatori a pozzetto all’interno del locale contenevano prodotto ittico ormai scongelato maleodorante con liquido di scongelamento gelatinoso. Le cassette in polistirolo stipate contenevano pescato in incipiente stato di putrefazione mentre sui banchi vendita c’era prodotto ritenuto non idoneo al consumo umano perché emanava un cattivo odore.
Complessivamente sono 24 le sanzioni elevate per un totale di 45 mila euro. Tre titolari di esercizi commerciali sono stati denunciati per una serie di reati tra cui la commercializzazione di sostanze alimentari nocive, nel caso delle cozze sequestrate a Taranto. I controlli sono stati eseguiti anche lungo le strade sui furgoni che trasportano il pesce molto spesso privi di autorizzazioni e tracciabilità del prodotto.
Un’attività che continuerà nei prossimi giorni soprattutto nelle località ad alta intensità turistica.
