SALENTO – Chi ha detto che la vacanza nel Salento è solo mare? Spopolano gli agriturismi e gli itinerari del gusto. Lo dicono gli ultimi dati Istat 2017: l’aumento medio delle presenze nelle strutture pugliesi è del 13,35 per cento, di cui il 18,78 per cento proveniente da Paesi esteri e il 10,37 per cento dall’Italia.
Masserie ristrutturate, vecchie pajare in pietra rese strutture ricettive, rimesse agricole trasformate in paradisi rurali, con grande offerta di svago anche per i più piccoli, grazie molto spesso alla presenza di animali, e per intere famiglie, grazie ai laboratori attivati. Il must, sempre più richiesti, quelli della pasta fresca, delle conserve e marmellate.
Il cibo è grande economia, per quanto vada reso una vera e propria infrastruttura del territorio per garantire continuità del lavoro e presidio costante delle campagne.
Di sicuro, in ambito turistico, l’offerta enogastronomica rappresenta una primaria motivazione di viaggio, che attrae in Italia quasi uno straniero su quattro (23%), molto di più rispetto all’attrattiva del 16 per cento che hanno i monumenti, a pari merito con la moda e per il 15 per cento della pittura/scultura.
Non solo: cibo come souvenir, sempre di più. Un’indagine di Coldiretti/Ixe, non a caso, ha svelato che il 42 per cento dei vacanzieri italiani acquista prodotti da riportare a casa o regalare ad amici e parenti e lo fa soprattutto il 59 per cento di turisti stranieri, in primis i francesi, da sempre buongustai.
