LECCE- Hanno scioperato per 12 ore di una trentina di dipendenti di Monteco, la ditta incaricata della raccolta dei rifiuti a Lecce e nell’Aro Lecce 1. Hanno manifestato per strada, indossando le divise da lavoro e sventolando striscioni. Lamentano il mancato riscontro dei versamenti ai fondi di previdenza complementare, la mancata discussione in merito ai carichi di lavoro, all’organizzazione dei servizi, alla composizione delle squadre operative, e il mancato riscontro sulla fornitura periodica degli indumenti di lavoro. “Il 5 settembre scorso -scrivono in un documento FP CGIL, F_IT CISL, UILT UIL e Fiadel- si sono espletate in Confindustria le procedure di raffreddamento, con esito negativo”. Il vicesindaco Alessandro Delli Noci, l’assessore all’ambiente Carlo Mignone e il dirigente al ramo Fernando Bonocuore hanno incontrato i rappresentati sindacali. “Convocheremo al più presto un incontro con Monteco -ha detto Mignone- per confrontarci con l’azienda e per capire le ragioni e il punto di vista della stessa. Il nostro obiettivo, come Amministrazione, è quello di istituire un tavolo di concertazione al quale far partecipare e confrontare i vertici dell’azienda e i rappresentanti dei sindacati e delle RSU, al fine di trovare le soluzioni che tutelino l’azienda, i lavoratori e che assicurino il massimo decoro alla città”. Dal canto suo, Monteco fa sapere che “Lo sciopero giunge ad esito di un lungo confronto sull’organizzazione del servizio che in altri cantieri della provincia di Lecce ha portato alla naturale composizione della vertenza. E’ un fondamentale diritto che i lavoratori scelgono di esercitare con la consapevolezza però che i diritti e la libertà di ogni individuo non possono spingersi oltre il limite dei diritti e delle libertà di chiunque altro, ancor più se nello svolgimento del proprio lavoro”. Il riferimento è a “minacce” nei confronti di chi non ha scioperato e a quello che è successo ad un impiegato addetto alla comunicazione, che ha necessitato dell’intervento del pronto soccorso.
