LECCE – “C’è qualcosa che non torna. Se l’assise dagli assenti non è considerato legittima, ritrovarsi a leggere le loro giustifiche inviate via mail è quantomeno imbarazzante“. A parlare è il Sindaco Carlo Salvemini che il 25 minuti di consiglio comunale lampo, striglia l’opposizione ben 2 volte invitandola ad andare a lezione di coerenza. Sette dei consiglieri di minoranza infatti piuttosto che disertare il consiglio hanno scelto di “marinarlo” con tanto di giustifica inviata via mail al resto dei partecipanti.
Si tratta dei consiglieri Antonio Finamore, Michele Giordano, Paride Mazzotta, Mauro Giliberti, Andrea Guido, Gaetano Messuti e Luca Pasqualini. Salvemini legge le giustifiche singolarmente e con sorriso amaro si dice imbarazzato “l’opposizione non solo è confusa sulla legge ma anche sul concetto di coerenza -dice- quando si fa una scelta, come quella di non considerare legittimo il consiglio, bisognerebbe perseguirla con coerenza. Le giustifiche si portano a scuola, io non sono una maestra e loro non sono minorenni“.
Tra i banchi della minoranza del centrodestra l’unica poltrona occupata è stata quella del consigliere Alberto Russi, anche se per poco: giusto il tempo di leggere un comunicato congiunto nel quale gli assenti ribadiscono, come nel precedente consiglio, i motivi dell’assenza. A quello che hanno definito “un consiglio inutile, un atto di sfrontatezza e una provocazione” non hanno alcuna intenzione di prender parte prima della sentenza del Consiglio di Stato.
E così il primo cittadino coglie l’occasione per una seconda “tirata d’orecchie” perchè “a differenza degli assenti -chiosa- noi abbiamo rispetto di tutti e lo dimostra il fatto che gli ultimi tre punti all’ordine del giorno sono proprio mozioni di quella minoranza che mette sul tavolo le urgenze in commissione, ma sceglie di non discuterle in consiglio“.
E così gli ultimi tre punti da discutere sono rinviati e in meno di mezz’ora il consiglio si scioglie.
