BARI – Bocciata dalla Corte Costituzionale la legge del 2016 che, di fatto, autorizzava l’assunzione dei precari negli ospedali, tramite deroghe contrattuali e chiamate dirette. Le Asl, nello specifico, per far fronte alle esigenze assistenziali di assistenza domiciliare integrata, riabilitazione e integrazione scolastica, potevano avvalersi del personale già adibito a tali servizi e stabilizzato, chiamato in servizio compatibilmente con i piani assunzionali e con contratto a tempo determinato.
La Consulta ha ritenuto illegittima la norma perché, trattandosi di servizi assistenziali stabili, che l’amministrazione ha l’obbligo di fornire, la Regione non avrebbe dovuto prevedere la chiamata in servizio “diretta”, con contratti annuali rinnovabili, ma seguire le ordinarie procedure di assunzione.
Quanto all’invocata esigenza di tutelare il «legittimo affidamento» dei lavoratori, i giudici hanno ribadito che il ricorso alle deroghe è legittimo solo quando queste siano funzionali esse stesse al buon andamento dell’amministrazione.