LECCE- “LECCE CITTÀ CON GLI ULTIMI” è il primo forte messaggio della campagna elettorale di Mauro Giliberti. Dopo la prima uscita ufficiale nella marina di San Cataldo, il candidato sindaco del centrodestra fa tappa nel Parco di Belloluogo per presentare i suoi 7 punti programmatici non trattabili. “Io ho scritto il primo rigo-dice-il resto ci penseranno a farlo gli altri”. Sì perchè chiunque potrà dire la sua, proporre suggerimenti, scrivendo in tempo reale a programma@maurogiliberti.it
Intanto Giliberti ha presentato le sue prime tre pagine: tre messaggi, le sue idee, insieme ai suoi hashtag. Il tutto parte dalla Carta famiglia, al fine di combattere il tema della povertà, passando per le periferie verdi e gli ambienti urbani sicuri, in presenza di un manager della sicurezza urbana che vigilerà la città a partire dalle 6 del mattino. Immancabile l’idea di un porto turistico non inquinante, di un’economia urbana senza abusivismo commerciale e di parcheggi di interscambio. Tante idee e temi a cui si aggiungono quello culturale e universitario. Sì Giliberti desidera lavorare per una Lecce attiva a 360 gradi anche d’inverno con eventi teatrali ad hoc presso il Teatro Apollo e altri luoghi di cultura. E ancora, desidera stringere una collaborazione con lo stesso rettore dell’Università del Salento per dar vita a un ufficio ad hoc per giovani studenti, ma soprattutto per il loro futuro.
Sette punti saldi, diversi hashtag, in “UN MARE DI IDEE”, che Mauro Giliberti a partire da oggi si impegna a scrivere su quella terza pagina bianca insieme a tutti i cittadini, partiti, associazioni e movimenti. Insieme a tutti coloro che anche oggi erano lì, a Parco Belloluogo, per sostenerlo in questa sfida importante, in questa campagna elettorale che, partendo proprio dagli ultimi, mira a dar vita a “UNA CITTA’ PER TUTTI”.
“Ci sarà spazio per tutte le persone intelligenti che vorranno partecipare- afferma Giliberti- e infine rivolgendosi al suo avversario, il candidato sindaco Alessandro Delli Noci, dice: “C’è ancora tempo per scrivere insieme, palando di cose e non di posti o postazioni”.