LECCE-Le esportazioni salentine registrano un incremento del 4,7% per un valore di oltre 254 milioni. A rendere noto un dato che registra un respiro di sollievo dell’economia locale è confcommercio Lecce, al termine di un incontro frutto della sinergia tra camera di commercio e agenzia delle dogane.
L’apporto del Salento all’export locale nel semestre rimane sempre contenuto (+6,6%), pur se in lieve aumento rispetto al 5,3% nello stesso periodo nel 2014 e il 6,1% del 2015. E’ la provincia di Bari a coprire circa il 50% dell’export pugliese, segue quella di Taranto (17,2%), Brindisi (+11,9%), Foggia (9,9%) e la Bat (+6,6%) a pari merito con Lecce.
Dati alla mano, il mercato europeo assorbe circa il 72% delle esportazioni del Salento per un totale di 182,5 mln. Sono Francia, Svizzera e Germania i tre più importanti partners commerciali per le nostre imprese. Il più importante mercato di sbocco del continente africano è invece l’Algeria che acquista dalle imprese leccesi cemento calce, gesso e macchine per impieghi speciali.
Il 42% delle esportazioni sono rappresentae da macchinari e apparecchiature, seguono le bevande ,gli articoli d’abbigliamento e i prodotti in metallo. In flessione, invece, rispetto al 1° semestre 2015 l’export degli articoli in pelle e della lavorazione di minerali non metalliferi.
Sul fronte delle importazioni le voci più “pesanti” sono i prodotti alimentari, quelli agricoli e quelli della metallurgia, anche se con una flessione. Variazioni positive, invece, per gli articoli in gomma e materie plastiche, macchinari e apparecchiature.
Obiettivo del seminario, proprio in tema economia estera, è stato quello di aprire un dialogo con le imprese del territorio sugli aspetti normativi nel nuovo codice doganale dell’Unione europea, entrato in vigore lo scorso primo maggio.
La camera di commercio leccese ha già attivato una serie di servizi telematici per supportare le imprese nell’accesso al mercato estero. A tal fine sul portale onlile è disponibile un indirizzo mail specifico per rispondere agli interrogativi inerenti i singoli casi ed offrire i servizi di primo orientamento.
Un salto di rete in rete: da quella telematica a quella commerciale, perchè in una realtà 3.0 è essenziale che il servizio viaggi di pari passo con la modernità.
