LECCE- Non c’è crisi per i voucher. La Puglia è la settima regione più voucherizzata d’Italia, con la provincia di Lecce seconda solo a Bari. Il ricorso ai buoni-lavoro è diventato ormai un fenomeno inarrestabile secondo gli ultimi dati contenuti nel report della Uil. Nel primo trimestre di quest’anno sono stati acquistati a Lecce e provincia oltre a 286mila voucher, pari al 24,6 % del totale di buoni-lavoro venduti in Puglia, mentre nell’intera regione ne sono stati venduti complessivamente oltre un milione.
Come si evince dalla tabella, la provincia pugliese più “voucherizzata” è quella di Bari, con oltre 435mila buoni-lavoro , pari al 37,4 per cento del totale di voucher venduti in Puglia. Seguono Lecce, poi Brindisi cone Foggia con oltre 122mila, pari al 10,5 per cento.
“Ci troviamo di fronte a un’esplosione di precarietà – afferma Salvatore Giannetto, segretario generale della Uil di Lecce- La situazione allarmante, Lecce resta area grigia di precariato senza diritti. I dati Inps ci informano che il lavoro accessorio è sempre più utilizzato nel commercio, turismo e servizi: tutte attività piuttosto distanti da quelle rispetto alle quali è nato nel 2003 il lavoro accessorio. Diventa necessario rivedere, in senso restrittivo, settori d’impiego e tipologia di committente. Per quest’ultimo – conclude – proponiamo, e lo riteniamo fondamentale, anche di prevedere un tetto annuo di compenso erogabile indipendentemente dal numero dei prestatori di lavoro”.