LECCE- Giovedì mattina, alle 12,30 in Prefettura, ci sarà il primo faccia a faccia tra il presidente della Provincia Antonio Gabellone e il dirigente dell’ufficio scolastico provinciale Vincenzo Nicolì.
Un incontro sollecitato proprio da quello che sino a poco tempo fa si chiamava provveditore agli studi alla luce dell’out out imposto dalla provincia sulle spese di gestione degli istituti scolastici. Entro il 31 marzo, si legge nella missiva inviata alle scuole a firma del presidente Gabellone, gli istituti scolastici di secondo grado, ovvero le scuole superiori della provincia, dovranno intestarsi le utenze di luce, gas e telefono.
Questo significa che dal primo aprile, le scuole chiuderanno, e non è uno scherzo, commenta il dirigente scolastico Nicolì che ritiene l’ipotesi più che assurda. Siamo un ente dello stato, dice, e non potremmo mai, neanche formalmente, procedere alle volture dei contratti: non sono spese che le scuole possono sostenere. È stato proprio Nicolì a chiedere l’intervento del prefetto, perché la situazione va risolta.
Ci sarà un punto d’incontro? “Noi chiediamo solo che le scuole possano funzionare, dice Nicolì, il pagamento delle utenze e dell’intera gestione, che significa anche pulizie e spese di cancelleria, noi non possiamo sostenerlo”. La lettera inviata da Gabellone lo scorso 27 gennaio è un’ iniziativa dell’ Upi Puglia, “e non riguarda solo la Provincia leccese, ci tiene a sottolineare il presidente Gabellone. In seguito alla riforma DelRio, alle Province spetta ormai solo la gestione dell’edilizia scolastica. C’è la la legge dello stato ci esclude categoricamente da determinati compiti, continuiamo a farlo da un anno. Ma ormai le risorse non ci vengono più erogate, conclude Gabellone”. Il ruolo del prefetto nella vicenda sarà, naturalmente, quello di interfacciarsi con il governo e tentare la mediazione.
