CronacaEconomia

Ritardi nel risarcimento dopo l’incendio, i dipendenti del “Centro casalinghi” chiedono l’intervento della Procura

FRANCAVILLA FONTANA- Era il 2012, quando un incendio devastò il “Centro casalinghi” di Francavilla Fontana. Azienda attiva dal 1974. Un episodio che sembrava dover scrivere la parola fine, agli anni di sacrifici dell’imprenditore Vincenzo di Castri, e di chi, negli anni aveva contribuito al successo, di una realtà solida, che prima di essere avvolta dalle fiamme contava ben 120 dipendenti. Così non è stato, perchè il centro casalinghi è tornato a produrre utili.
Ora però attende, da troppo tempo, che si concluda la procedura di accertamento dei danni, che sembra non volgere a termine.Quei 120 dipendenti, sono diventati, dopo l’incendio, 40 e oggi, rischiano il posto di lavoro. Per questo, protestano a difesa di quell’azienda che negli anni è diventata la loro famiglia. Anche il primo cittadino di Francavilla, Maurizio Bruno, ha espresso la sua solidarietà.

“La procedura di accertamento – racconta Vincenzo di Castrì – assomiglia ad una tela di Penelope, quando pare aver fatto un passo avanti il giorno dopo ci si ritrova un passo indietro rispetto a quello fatto il giorno precedente”.

Gli operai temono un’azione preordinata per spingere verso il fallimento un’azienda giovane, sana, che sta producendo utili pregiudicando nel contempo anche il loro posto di lavoro e per alcuni la prospettiva di rientro sul posto di lavoro perso in conseguenza dell’incendio.

La protesta infatti accomuna sia lavoratori che stanno attualmente lavorando, sia lavoratori che hanno la speranza di rientrare a breve vista la crescita continua del fatturato dell’azienda registrata nel corso del 2015.

E’ per questo che hanno deciso di invocare l’intervento della Procura della Repubblica di Brindisi alla quale chiederanno di accertare se quanto avvenuto da tre anni e mezzo a questa parte nell’ambito della perizia contrattuale per l’accertamento dei danni, e nell’ambito della procedura giudiziale di accertamento tecnico dei danni sia stato regolare. Il timore dei dipendenti e che “siano state poste in essere mere manovre dilatorie per ritardare il pagamento dell’indennizzo dovuto, con la speranza che nel frattempo Centro Casalinghi incorra in…..ulteriori “disgrazie” che ne decretino la “morte”.

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