CronacaEconomia

Donne sull’orlo di una crisi di…welfare diminuiscono le imprenditrici

LECCE- Non nuotano in acque tranquille, e non è una novità per chiunque faccia impresa, le titolari di aziende e le lavoratrici autonome sul territorio. Nel Salento si registrano 3.472 operatrici in provincia di Lecce (il 22,6 per cento rispetto al totale regionale), 1.809 in quella di Taranto (11,8 per cento) e 1.627 in quella di Brindisi (10,6 per cento). La flessione a livello regionale è del 4 percento, 4.094 unità in meno rispetto alle 99.121 di un anno fa.
I dati sono dell’Osservatorio di Confartigianato «Donne-Impresa», rielaborato in chiave regionale dal Centro studi di Confartigianato Imprese, su dati Istat e Unioncamere.Fa riflettere, in relazione al tema, quanto lo Stato investa in termini generali su welfare e famiglia perché le donne lavoratrici possano sentirsi adeguatamente tutelate: è appena l’uno percento del PIL, 16,5 miliardi, un investimento che colloca l’Italia solo al 22esimo posto nella graduatoria ad hoc rispetto agli altri partner europei.

L’esiguità di risorse a tutela delle donne che intendono coniugare famiglia e lavoro produce effetti immediatamente visibili: secondo i dati dell’indagine, infatti, per le donne tra 25 e 44 anni senza figli il tasso di attività lavorativa è dell’82,1 per cento; dato che crolla al 63 per cento per le donne della stessa età che hanno messo al mondo figli, con uno scarto del 19 per cento.

«I dati elaborati – dichiara la presidente di Confartigianato Donne Impresa, Marici Levi – rendono bene l’idea di quanto l’Italia ed in particolare il Mezzogiorno non siano terreno ospitale per le lavoratrici donne. E lo sono ancor meno per le imprenditrici, notoriamente escluse anche da una serie di tutele previste in favore delle lavoratrici dipendenti. Da tempo Confartigianato Donne Impresa – conclude Levi – avanza proposte concrete per conciliare lavoro e famiglia: dai voucher babysitting integrati con l’assistenza ai familiari anziani ed ai disabili, al sostegno per formare i collaboratori chiamati a sostituire temporaneamente la titolare nell’attività d’impresa; dal credito d’imposta per la creazione di attività d’impresa nei servizi di welfare agli sgravi per assunzioni a tempo determinato di coadiuvanti nei periodi di assistenza a minori e anziani».

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