LECCE- Vivace assemblea sindacale degli infermieri-strumentisti dei due gruppi operatori del “Vito Fazzi”. “Nel mirino dell’accorpamento dei due blocchi operatori, la sicurezza dei pazienti e l’igiene delle sale” -scrive Cesare Mazzotta di salutesalento.it-. “In particolare gli infermieri hanno elencato una serie di «criticità» che inficerebbero la sicurezza degli interventi: dall’aria condizionata che nel 1° gruppo operatorio sarebbe scarsamente funzionale al corridoio “di passaggio” dove verrebbero sistemati gli strumentari chirurgici, esposti ad una precaria igiene; dalla mancanza dello “sternòtomo” (da prendere in prestito dalla Cardiochirurgia) alla difficoltà di trasferimento del letto operatorio (costo 150mila euro) che avrebbe già subito dei danni. Ma soprattutto, gli operatori sanitari del comparto lamentano l’assenza di confronto con le organizzazioni sindacali da parte della direzione dell’ospedale e del direttore di Anestesia, che hanno proposto al direttore generale della Asl l’accorpamento delle due strutture, senza consultare – lamentano – «il personale infermieristico che è competente dell’ argomento perché vi lavora ogni giorno».
Il segretario della Fials, Vincenzo Gentile ha consegnato al protocollo dei Nas una nutrita nota nella quale si chiede l’intervento dei carabinieri per una serie di criticità, mentre si manifesta seria preoccupazione per la scelta operata dai vertici della Asl”.