LECCE- Entro la fine dell’anno, Tap aggiudicherà le gare d’appalto per la costruzione della tratta italiana del gasdotto oltre che per l’approvvigiornamento dei tubi che dovranno essere posati sul fondale dell’Adriatico per collegare le due sponde salentina e albanese.
Dopo il via libera definitivo da Roma, dunque, c’è l’avanti tutta della società, nonostante la battaglia legale non sia affatto terminata, visto che le autorizzazioni concesse dal ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, saranno impugnate.
I tempi, stando alla tabella di marcia della multinazionae, però, stringono: “I lavori inizieranno nei primi mesi del 2016”, aveva detto l’ex country manager Giampaolo Russo prima di lasciare Tap, con un’uscita di scena che è ancora un giallo. D’altronde, lo ha stabilito l’Ue: entro metà maggio del prossimo anno, il cantiere deve per forza essere avviato, per poter iniziare a importare gas dall’Azerbaijan a partire dal 2020.
“Tap va avanti nel processo di acquisizione di beni e servizi – dicono i vertici della società -. Le gare per i tubi offshore e per la costruzione della parte italiana del gasdotto sono tra le più importanti dell’intero progetto”. Potranno partecipare solo le aziende che si sono prequalificate sulla base dei bandi di febbraio e marzo 2015. A Melendugno, i lotti sono due: il primo riguarda la realizzazione della condotta interrata da 36 pollici lungo 8 km nell’entroterra, seguendo il percorso lungo il quale sono stati effettuati, nelle ultime settimane, i sondaggi geofisici della discordia. Il secondo, invece, è relativo alla realizzazione del Terminale di ricezione del gasdotto (Pipeline Receiving Terminal, PRT) in contrada Masseria del Capitano. Entro la fine dell’anno, inoltre, TAP lancerà anche le gare per Sistema di controllo e acquisizione dati (SCADA, supervisory control and data acquisition), Telecomunicazioni e Sicurezza e per i Cavi in Fibra Ottica.
